IVA
IVA a margine : cosa c'è da sapere
Valerio Gay
Team lead - Account manager
Aggiornato il
L’IVA a margine appartiene ad uno dei regimi IVA speciali e rappresenta una tipologia d’imposta che si applica solo a categorie specifiche di contribuenti, come i grossisti o i commercianti al dettaglio ambulanti, che operano nel settore dell’antiquariato, dei beni di seconda mano o da collezione. Il regime del margine si applica anche alle cessioni tramite asta.
Al momento della compravendita tali contribuenti non beneficiano della rivalsa e sono tenuti a rispettare regole specifiche. Tra queste, il disposto per cui il bene è completamente soggetto all’IVA solo alla prima cessione e, nelle successive, solo con margine positivo.
Sommario
IVA a margine: funzionamento
Gli acquisti e le importazioni di beni di seconda mano, anche intracomunitari, non beneficiano dell’indetraibilità dell’IVA così come pure le spese accessorie o di manutenzione. Il regime dell’IVA a margine opera per gli acquisti tra privati all’interno di un paese o nell’ambito dell’Unione Europea; il bene deve essere acquistato da soggetti passivi che non hanno beneficiato della detrazione d’imposta all’acquisto, da soggetti passivi comunitari con esonero nel proprio paese oppure da soggetti passivi che abbiano assoggettato l’acquisto al regime in questione.
Il regime è disciplinato dal D.L. 41/1995 come adattamento e adozione della Direttiva 94/5/CE finalizzata a uniformare la fattispecie dell’imposta sul valore aggiunto all’interno dell’Unione. Scopo ultimo è quello di disincentivare e prevenire forme di doppia entrata o imposizione reiterata di particolari categorie di beni oggetto di vendite ripetute.
L’IVA a margine viene calcolata attraverso tre sistemi alternativi ed equivalenti: regime analitico, forfettario o globale in funzione della tipologia di beni e di contribuenti.
IVA a margine con regime analitico
L’imponibile per il calcolo dell’IVA si individua per ogni singola operazione tramite la differenza tra il valore della vendita comprensivo di IVA e il valore d’acquisto giustificato da documento contabile. Sono comprese eventuali spese accessorie per la manutenzione, IVA inclusa. I costi d’acquisto devono essere calcolati al lordo dell’imposta, e quindi su una differenza positiva. In caso contrario, oppure con margine zero, non è necessario versare alcuna imposta.
Appartengono al regime analitico i contribuenti che operano cessioni di beni di seconda mano in maniera occasionale e comunque non professionale. La normativa contempla l’esclusione per le cessioni intracomunitarie di veicoli con immatricolazione inferiore a sei mesi o, alternativamente, con 6.000 km.
IVA a margine con regime forfettario
L’IVA a margine viene calcolata tramite l’applicazione di una percentuale fissa in base al bene, all’importo di vendita e ai contribuenti. L’IVA viene calcolata come prodotto tra l’importo di vendita comprensivo dell’imposta e l’aliquota corrispondente al caso specifico. Sono previste cinque aliquote:
- 60% per le cessioni di beni di valore artistico per i quali in realtà non è possibile imputare un prezzo di cessione.
- 50% per i commercianti ambulanti con l’eccezione dei prodotti di antiquariato cartaceo.
- 50% del valore di vendita per la cessione di componenti di veicoli e apparecchiature elettriche o meccaniche e libri ascrivibili al settore dell’antiquariato.
- 25% per articoli editoriali con esclusione di quelli ascrivibili al settore dell’antiquariato.
- 25% del valore di vendita di articoli editoriali nell’ambito dell’antiquariato in caso di cessione effettuata da venditori ambulanti.
IVA a margine con regime globale
Si applica alle attività commerciali inerenti ai veicoli di trasporto usati, oggetti da collezionismo come francobolli e monete d’epoca, componenti di ricambio ricavati da demolizione, tessili e capi di abbigliamento compresi di accessori, beni acquisiti in massa, libri e altri beni di valore inferiore a 516,46 euro.
L’imponibile si calcola allo stesso modo del regime analitico ma per massa di operazioni con tempistiche a 30 o 90 giorni. L’IVA è pari alla differenza tra il totale delle cessioni e il totale delle acquisizioni. Con margine negativo, l’imposta viene attribuita alla liquidazione del periodo seguente.
IVA a margine: fatturazione
I contribuenti coinvolti nel regime di IVA a margine sono tenuti a specificare in fattura l’applicazione del suddetto regime ai sensi del D.L. 41/1995. La fattura deve esporre l’IVA anche nei casi in cui il cedente risulti esente dall’obbligo di emissione fattura per i beni del regime a margine, assoggettati comunque all’imposta nelle modalità ordinarie.
Modalità ordinarie che i contribuenti che beneficiano del regime analitico o del regime forfettario possono adottare tramite comunicazione di inizio attività o tramite comunicazione annuale, riferita all’anno in cui si effettua l’operazione coinvolta nel passaggio di regime. In questo caso, l’IVA delle spese accessorie è oggetto di detrazione in caso di rivendita.
Conclusioni
In sintesi, i soggetti coinvolti dall’IVA a margine sono tre categorie: i commercianti all’ingrosso, i venditori ambulanti nel settore dell’antiquariato o venditori di beni di seconda mano, e i soggetti che solo occasionalmente operano la cessione dei suddetti articoli senza che l’operazione costituisca attività lavorativa.
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Per concludere: 3 punti chiave da ricordare
- L’IVA a margine si applica solo a grossisti o commercianti al dettaglio ambulanti che operano nel settore antiquariato, beni di seconda mano o articoli da collezione.
- L’imposta viene calcolata attraverso tre sistemi alternativi ed equivalenti: regime analitico, forfettario o globale in funzione della tipologia di beni e di contribuenti.
- L’IVA a margine forfettaria viene calcolata tramite l’applicazione di una percentuale fissa in base al bene, all’importo di vendita e ai contribuenti. Prevede tre aliquote: 60%, 50% e 25%.
Valerio Gay
Valerio Gay ha acquisito un’ampia esperienza presso Weekendesk e Qonto. Attualmente Team Lead Account Manager per l’Italia a Mooncard, supporta i clienti nell’utilizzo della soluzione e facilita l’integrazione delle note spese all’interno contabilità aziendale. Appassionato di economia, contabilità e diritto, Valerio rimane aggiornato sulle ultime tendenze di mercato e regolamentazioni.